Ce lo chiedono in tanti, è legale vedere la TV italiana all’estero?

Vi andremo a spiegare in modo piuttosto semplice, il nostro punto di vista.

Cominciamo col dire che sul nostro sito spieghiamo solo come vedere i canali TV in chiaro
Le TV in chiaro sono emittenti e canali visibili a tutti gratuitamente.

Ecco una definizione dal dizionario:

Definizione canali in chiaro

Le Pay TV sono invece le emittenti che richiedono il pagamento di un abbonamento per poter essere viste.
Noi NON spieghiamo come vedere gratis le Pay TV (quali Sky, ecc.), né i canali che sono a pagamento. Trattasi di una pratica illegale che non solo non approviamo, ma sconsigliamo vivamente.

I nostri metodi

Detto questo, andiamo a vedere nello specifico quello che utilizziamo nei nostri metodi:

  • La vendita, l’acquisto e l’uso di dispositivi, quali decoder, Penne TV, Box TV, e simili, chiaramente non è non è vietata dalla legge, nè in Italia nè all’estero.
  • Le app utilizzate permettono di vedere i programmi televisivi gratuiti. Non si tratta di app pirata o nulla del genere. Sono app disponibili a chiunque sul Google Play Store, e anzi spesso sono anche le app ufficiali dei canali TV.
  • L’uso di una connessione VPN non è vietato. Si tratta di un servizio comune il cui scopo principale è fornire una maggiore sicurezza e privacy quando si utilizza internet. In caso di dubbi, invitiamo a cercare sui motori di ricerca, i vantaggi di una connessione VPN e i loro servizi.

Situazione Decoder

Per quanto riguarda l’uso del decoder all’estero, ci si appoggia ad un fornitore del servizio, per cui bisognerebbe seguire “Termini e Condizioni” del servizio.

Questo è un estratto delle condizioni di utilizzo:

Ecco la parte che ci interessa:
“l’utente è invitato a verificare le condizioni preliminari che devono sussistere per la fruizione
del Servizio e, precisamente: che la fruizione del Servizio avvenga all’interno dell’Area Nazionale (dove per Area Nazionale si intende: Italia, Repubblica di S.Marino e Vaticano)”.

Questo vuol dire che usarlo all’estero è contro la legge?
Risposta breve, NO.

Se una persona acquista un prodotto, che non viene modificato in alcun modo, lo usa e i canali si vedono, non c’è nulla di male.

E’ possibile che il fornitore non sia in qualche modo abilitato all’estero, e per questo non lo menziona o ne scoraggia l’utilizzo, ma non vuol dire che non funzioni o sia vietato.

Al massimo, l’utilizzo all’estero potrebbe costituire una violazione delle condizioni sel servizio. E se fosse così, potrebbe comportare l’interruzione del servizio.

Dico potrebbe, e quindi non per certo, in quanto la frase è posta in questi termini:

  • l’utente è invitato (bene, non stanno imponendo nulla, mi invitano, a che cosa?)
  • a verificare le condizioni (ok devo verificare se ci sono le condizioni, per cosa?)
  • affinchè possa usufruire del servizio.

Il punto è inserito come un normale “requisito per la fruizione del servizio”. Di fatti, viene elencato insieme ad altri requisiti come “accertarsi che il segnale sia buon livello”, e che “la parabola sia orientata bene”.
Non sembra riportato come una nota legale.

In pratica dice che per usare il servizio, bisogna trovarsi in Italia, avere un buon segnale, e una buona parabola. Tuttavia non dice assolutamente che l’uso è vietato all’estero, proibito, o altro.

Bisogna fare una chiara distinzione tra cosa non è consentito dalla legge e cosa è una violazione dei termini di utilizzo di un servizio. Non sono la stessa cosa. Se trovi un modo per vedere gratis dei canali che invece sono a pagamento, stai rubando e stai violando la legge. Se stai violando una clausola di un servizio, non stai violando la legge. Vuol dire solo che non sei in linea con le condizioni di utilizzo del servizio, e che ti può essere disattivato. Infatti in fondo tra le condizioni d’uso poi si legge: “si riserva il diritto di disattivare le smartcard per le quali siano stati accertati usi impropri“.

Questo qualora l’utilizzo all’estero sia considerato un uso improprio, ma da quanto scritto sopra, non è per nulla certo che sia così.

Anche in tal caso, il rischio di disattivazione è davvero minimo.
Il segnale del satellite non è tracciabile, cioè non è possibile determinare se lo stai utilizzando in un punto geografico, piuttosto che in un altro. I decoder sono dispositivi “ricevitori” del segnale, che non “trasmettono” indietro delle informazioni, come la localizzazione. Ed in genere non vengono collegati ad internet, per cui non potrebbero inviare anche eventualmente la posizione (a parte che non è la loro funzione, ed è improbabile che lo facciano).

E’ inoltre possibile che nelle condizioni di utilizzo, vogliano soltanto fare intendere di non usarlo all’estero. Ma nella realtà dei fatti, è possibile che il fornitore non possa neanche vietare legalmente l’utilizzo all’estero. Forse è proprio per questo che la limitazione non è riportata in termini legali. Infatti, lo scopo di un satellite è quello di trasmettere un segnale che copre quanto più territorio possibile, e ne copre davvero tanto (una faccia del globo). Per cui non puoi mettere dei canali gratuiti su un satellite che raggiunge metà del globo, e poi essere illegale se li guardi. Per cui torniamo al discorso di prima, l’emittente se ha un qualche interesse, può sconsigliare la visione all’estero, può specificarlo tra le condizioni d’utilizzo di un servizio (lecito), ma non è contro la legge ricevere dei canali gratuiti.

Sempre qualora l’uso all’estero fosse espressamente vietato nei termini del servizio, ma non lo è, a nostro parere.

Raccomandazioni

Come spiegato, esiste tuttavia la possibilità seppur remota, che il fornitore revochi il servizio, a fronte di un utilizzo improprio dall’utente (qualora ritenesse che l’utilizzo all’estero sia un uso improprio), ed appunto disabiliti la Smart Card.

Finora non abbiamo mai sentito che questo sia accaduto.
Ad ogni modo, per evitare problemi potrebbe essere consigliabile:

  • intestare la Smart card ad un parente o un amico residente in Italia, oppure anche instestarla a te stesso, se non sei iscritto all’Aire e sei ancora residente in Italia;
  • magari qualcuno che paga regolarmente il canone RAI, giusto per stare tranquilli;
  • non menzionare di essere all’estero, se si contatta il servizio clienti.

E’ inoltre consigliabile, una volta attivata la Smart Card, di continuare a monitorare il prospetto con le condizioni del servizio, nel caso la dicitura dovesse cambiare e l’utilizzo dovessere diventare espressamente vietato. Fermo restando, che continuarne l’utilizzo rimarrebbe sempre una semplice violazione dei termini di utilizzo. Ad oggi, ottobre 2021, le condizioni del servizio sono quelle menzionate sopra.

Ma perchè la TV italiana o i canali italiani sono bloccati all’estero?

In realtà, come spiegato sopra, il segnale raggiunge comunque un’estensione territoriale molto ampia, e non può essere limitato a trasmettere in una zona specifica soltanto. Non è possibile perciò per le emittenti bloccare i canali all’estero via satellite. Se sei raggiunto dal satellite, puoi vedere i canali, punto.

Per questo motivo, quando si parla di canali bloccati all’estero, si intende per lo più quando si accede via internet. In quel caso infatti, le emittenti riescono a determinare se la richiesta di fruizione arriva fuori dal territorio italiano, e ne bloccano la visione. Lo fanno per scelta, e più in basso andremo a ricercarne i motivi. Si può usare quindi la connessione VPN per aggirare il problema dei blocchi, non per violare la legge. Dato che come appunto descritto sopra, guardare la TV italiana all’estero non è illegale.

Blocchi e limitazioni all’estero esistono per vari motivi, verosimilmente a causa di:

  • Inserzionisti & Pubblicità. E’ noto che i canali in chiaro sono gratuiti per l’utente finale (cioè per noi che guardiamo), e le emittenti televisive guadagnano soltanto attraverso la vendita di spazi pubblicitari sui loro canali. Ebbene, un’azienda italiana, che per lo più vende prodotti o servizi in italia, non ha interesse a pagare per uno spazio pubblicitario che sia visto all’estero. Questo vale specialmente per la pubblicità sui canali in streaming, dove le aziende comprano un pacchetto di visualizzazioni della pubblicità, cioè pagano per ogni singolo utente che le vedrà. Facciamo un esempio pratico, sulle piattaforme internet Rai e Mediaset, ci sono delle pubblicità che compaiono automaticamente, ad intervalli regolari. Quelle sono delle pubblicità che le aziende pagano per ogni visualizzazione, cioè per ogni singolo utente che le vede. Queste stesse aziende non hanno interesse a pagare per una pubblicità che sia vista da utenti all’estero, dove i loro prodotti e servizi non sono offerti. E’ quindi molto probabile che per contratto, le emittenti TV garantiscano alle aziende che le pubblicità saranno trasmesse solo sul territorio italiano. In questo modo i click e le visualizzazioni non andranno “persi o sprecati” su utenti su cui le aziende non hanno interesse.
  • Diritti TV & Abilitazioni. E’ possibile che le varie emittenti TV siano registrate, abilitate, paghino i diritti, o qualsivoglia, soltanto per l’Italia. Magari trasmettere in altri paesi comporterebbe ulteriori costi, per cui non ritengono opportuno offrire il servizio all’estero. Soprattutto a fronte dei pochi italiani all’estero, e degli ancora meno spazi pubblicitari che riuscirebbero a vendere per sostenere i costi del servizio.
  • Logistica & Motivazioni Legali. Specialmente nell’ambito delle “condizioni del servizio” via satellite, sarebbe davvero un bel problema se dovessero specificare dove il servizio funziona o dove no. Infatti non è possibile delineare con certezza dove il segnale satellitare è raggiunto fuori dall’Italia. Ad esempio, dovrebbero cominciare a dire, in Austria funziona, in Australia no, in Russia dipende da dove si risiede, ecc. E’ chiaro che non sarebbe fattibile, specie a livello legale, dato che devono dichiarare esattamente dove il servizio funziona. Per cui ecco la soluzione più rapida, solo per l’Italia. Sempre e comunque dopo aver tenuto presente l’interesse principale degli inserzionisti descritto sopra. Che senso avrebbe estendere il servizio a luoghi di cui non si possono comunque delineare i confini con esattezza, quando non ci sono interessi economici in quelle zone?

Ebbene, abbiamo elencato i possibili motivi, soltanto per chiarire che eventuali blocchi e limitazioni, nascono da scelte aziendali, principalmente di carattere economico e legale. Questo significa che probabilmente alle emittenti non interessa neanche se i residenti all’estero guardano la TV o meno. Ma pongono i limiti unicamente per i motivi descritti sopra. In generale non ha comunque senso limitare la visione all’estero, dato che i canali sono gratuiti, se non per le motivazioni descritte sopra.

Conclusioni

Guardare la TV nazionale del proprio paese d’origine, a maggior ragione quando è diffusa gratuitamente, è una necessità culturale, intellettuale ed umanitaria. Questo indipendentemente da dove ci si trova, e al di là di qualsiasi interesse economico delle emittenti. Non avere questa possibilità è una privazione. Da Italiani, ci sentiamo in diritto di poter vedere la TV italiana all’estero, così come è concesso agli Italiani in patria. Soprattutto quando si tratta di canali gratuiti.

Riteniamo di operare nella legalità. In tutta onestà, ci troviamo fisicamente all’estero ed utilizziamo i nostri metodi con serenità. Tuttavia, non ci sentiamo assolutamente di spingere nessuno, se per qualche motivo i nostri metodi non dovessero essere ritenuti consoni.

Ricordiamo che se decidi di seguire i nostri metodi, o qualsiasi altro metodo descritto online sul nostro o sulle centinaia di altri siti che ne propongono di simili, la responsabilità finale è tua.

Per cui invitiamo a farti una tua idea propria, informarti a livello legale se lo ritieni opportuno, e decidere in completa autonomia.

I contenuti del nostro sito sono opinioni che non hanno carattere legale, decliniamo quindi qualsiasi responsabilità dall’utilizzo dei nostri metodi e dispositivi.